La qualità di una città
si misura anche rispetto alla sua capacità di organizzare ed offrire
spazi ed occasioni per lo sviluppo di attività culturali
accessibili a tutta la comunità.
Questo tema è funzionale
sia alla qualità della vita dei cittadini sia come elemento di
attrazione e creazione di valore anche economico.
L'amministrazione Tedde ha
espresso il proprio disprezzo per la cultura uniformandosi al
pensiero berlusconiano che “dalla cultura non si mangia”. Ha
inoltre ritenuto di non poter essere capace di pianificare e gestire
le attività culturali “appaltandole” totalmente all'esterno, noi
crediamo invece che il Comune debba riappropriarsene.
Con questo atteggiamento
la precedente amministrazione ha gravemente contribuito alla
progressiva perdita di senso, di identità, di prospettiva che ha
portato molti dei nostri giovani ad allontanarsi dalla propria terra
perdendo la speranza di poter costruire in essa il proprio futuro.
Noi invece riteniamo che
si debba ripartire proprio dalla valorizzazione dei talenti dei
nostri giovani, ognuno a suo modo artista, l'amministrazione ha il
dovere di dedicare loro adeguati spazi per l'espressione delle
proprie capacità, perché divengano patrimonio di tutta la comunità.
Riteniamo che la cultura
sia davvero alimento dell'anima e base per costruire un futuro
concreto e migliore per tutti.
L'amministrazione dovrà,
insieme alla associazioni di volontariato, ai comitati di quartieri
ed a tutti i cittadini desiderosi di partecipare, attivare spazi,
servizi, eventi in tutti i quartieri, nei quali le persone giovani o
grandi, possano incontrarsi, riconoscersi, ricominciare a costruire
insieme la città che desiderano.
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