giovedì 7 giugno 2012

POLITICHE SOCIALI



Nell’ambito dei Servizi sociali è prioritario attuare una progettazione integrata e partecipata come prevista dalla L.R. 23/05 all’interno del Piano Locale Unitario dei Servizi alla Persona (PLUS), attraverso l’attivazione di strumenti di pianificazione e di verifica che vedano coinvolti tutti gli attori in campo: i portatori di interessi singoli o associati, ASL, Comuni, privato sociale, volontariato.
La passata Amministrazione si è caratterizzata per una totale assenza in tale processo nei seguenti passaggi:
- Nomina del comune capofila in assenza del rappresentante del Comune di Alghero, che era intento in quel momento ad occupare la sala Sciuti della Provincia per protestare contro i provvedimenti normativi della giunta Soru relativi ai Piani Paesaggistici;
- Nessun membro appartenente al Comune di Alghero nel primo Ufficio di Programmazione, costituito nel 2007 (presenti Uri, Pozzomaggiore e Olmedo)
- Nel 2010 nella nuova costituzione dell’Ufficio di Programmazione il Comune di Alghero dapprima concede il nulla osta per la partecipazione al bando di un proprio rappresentante e dopo non ne autorizza la partecipazione se non negli ultimi due mesi del 2011;
- Presenza altalenante dell’amministrazione comunale di Alghero nella Conferenza dei servizi, organismo di orientamento, decisione e rimodulazione delle linee di intervento, con conseguente sbilanciamento degli orientamenti a favore di altri territori più presenti ed attivi, nonostante Alghero rappresenti la metà della popolazione del Distretto ed una maggiore rilevanza delle problematiche presenti.
Il Comune di Alghero deve viceversa appropriarsi del protagonismo che sinora non ha espresso all’interno del Distretto, assumendo la funzione di Comune capofila, che gli compete in quanto Comune di maggiori dimensioni, dotandosi di una struttura ed articolazione che gli consentano di svolgere un ruolo di primo piano nella gestione del processo di integrazione previsto dalla L.R. 23/05.
In tale direzione è da intendersi l’attivazione delle risorse presenti della comunità, nelle sue diverse espressioni associative (Scuola, quartiere di appartenenza, associazionismo di base)attraverso gli strumenti che la L.R. 23 i le linee guida di attuazione individuano, come la Conferenza di programmazione, i tavoli tematici, i focus group etc.); il PLUS si rivela essere quindi l’unica e migliore possibilità di attuare una progettazione e gestione di interventi realmente rispondenti a bisogni complessi in particolare nei settori della
Prevenzione del disagio giovanile: collegamento e supporto alla scuola, alle agenzie educative e sportive del territorio, all’associazionismo di base potenziamento dell’azione del volontariato;
Residenzialità e abitare assistito nel settore della salute mentale, della disabilità, degli anziani;
Inclusione/reinserimento sociale: Tossicodipendenze, ex detenuti, stranieri, disabili.
L’amministrazione comunale è chiamata a fornire servizi di supporto diretto, come interventi professionali di tipo psicologico e sociale, asili nido, assistenza educativa domiciliare, assistenza domiciliare integrata, affido familiare, inserimenti lavorativi, tirocini formativi, o indiretto attraverso la coprogettazione con la ASL degli interventi nei settori della salute mentale (progetto del Centro Salute Mentale previsto dal piano sanitario regionale 2006/2008 aperto 12 ore al giorno 7 giorni su 7), delle dipendenze patologiche, della disabilità e della vecchiaia ed attraverso il supporto ai centri di aggregazione di quartiere, a laboratori, ad attività sportive e ricreative che coinvolgano minori a rischio, disabili, anziani etc.
Tutti questi interventi devono tendere al superamento di un’ottica riparativa e orientarsi verso la promozione delle risorse della persona e del suo ambito di vita verso il superamento della condizione di disagio; in tale ottica anche gli interventi economici devono possedere le catteristiche della temporaneità e della personalizzazione del progetto di intervento, attuando la condivisione delle scelte tra le opzioni maggiormente idonea alla situazione presentate attuando il passaggio dal "sussidio" alla "sussidiarietà" per la crescita personale, sociale e culturale delle persone e delle famiglie. (per esempio attraverso la sperimentazione di voucher sociali).

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