Nell’ambito
dei Servizi sociali è prioritario attuare una progettazione
integrata e partecipata
come prevista dalla L.R. 23/05 all’interno del Piano Locale
Unitario dei Servizi alla Persona (PLUS), attraverso l’attivazione
di strumenti di pianificazione e di verifica che vedano coinvolti
tutti gli attori in campo: i portatori di interessi singoli o
associati, ASL, Comuni, privato sociale, volontariato.
La
passata Amministrazione si è caratterizzata per una totale assenza
in tale processo nei seguenti passaggi:
-
Nomina del comune capofila in assenza del rappresentante del Comune
di Alghero, che era intento in quel momento ad occupare la sala
Sciuti della Provincia per protestare contro i provvedimenti
normativi della giunta Soru relativi ai Piani Paesaggistici;
-
Nessun membro appartenente al Comune di Alghero nel primo Ufficio di
Programmazione, costituito nel 2007 (presenti Uri, Pozzomaggiore e
Olmedo)
-
Nel 2010 nella nuova costituzione dell’Ufficio di Programmazione il
Comune di Alghero dapprima concede il nulla osta per la
partecipazione al bando di un proprio rappresentante e dopo non ne
autorizza la partecipazione se non negli ultimi due mesi del 2011;
-
Presenza altalenante dell’amministrazione comunale di Alghero nella
Conferenza
dei servizi,
organismo di orientamento, decisione e rimodulazione delle linee di
intervento, con conseguente sbilanciamento degli orientamenti a
favore di altri territori più presenti ed attivi, nonostante Alghero
rappresenti la metà della popolazione del Distretto ed una maggiore
rilevanza delle problematiche presenti.
Il
Comune di Alghero deve viceversa appropriarsi del protagonismo che
sinora non ha espresso all’interno del Distretto, assumendo la
funzione di Comune capofila, che gli compete in quanto Comune di
maggiori dimensioni, dotandosi di una struttura ed articolazione che
gli consentano di svolgere un ruolo di primo piano nella gestione
del processo di integrazione previsto dalla L.R. 23/05.
In
tale direzione è da intendersi l’attivazione delle risorse
presenti della comunità, nelle sue diverse espressioni associative
(Scuola, quartiere di appartenenza, associazionismo di
base)attraverso
gli strumenti che la L.R. 23 i le linee guida di attuazione
individuano, come la Conferenza di programmazione, i tavoli tematici,
i focus group etc.);
il
PLUS si rivela essere quindi l’unica e migliore possibilità di
attuare una progettazione e gestione di interventi realmente
rispondenti a bisogni complessi in particolare nei settori della
Prevenzione
del disagio giovanile: collegamento
e supporto alla scuola, alle agenzie educative e sportive del
territorio, all’associazionismo di base potenziamento dell’azione
del volontariato;
Residenzialità
e abitare assistito nel
settore della salute mentale, della disabilità, degli anziani;
Inclusione/reinserimento
sociale: Tossicodipendenze,
ex detenuti, stranieri, disabili.
L’amministrazione
comunale è chiamata a fornire servizi di supporto diretto,
come interventi professionali di tipo psicologico e sociale, asili
nido, assistenza educativa domiciliare, assistenza domiciliare
integrata, affido familiare, inserimenti lavorativi, tirocini
formativi, o indiretto
attraverso la coprogettazione con la ASL degli interventi nei settori
della salute mentale (progetto del Centro Salute Mentale previsto dal
piano sanitario regionale 2006/2008 aperto 12 ore al giorno 7 giorni
su 7), delle dipendenze patologiche, della disabilità e della
vecchiaia ed attraverso il supporto ai centri di aggregazione di
quartiere, a laboratori, ad attività sportive e ricreative che
coinvolgano minori a rischio, disabili, anziani etc.
Tutti
questi interventi devono tendere al superamento di un’ottica
riparativa e orientarsi verso la promozione delle risorse della
persona e del suo ambito di vita verso il superamento della
condizione di disagio; in tale ottica anche gli interventi economici
devono possedere le catteristiche della temporaneità e della
personalizzazione del progetto di intervento, attuando la
condivisione delle scelte tra le opzioni maggiormente idonea alla
situazione presentate attuando il passaggio dal "sussidio"
alla "sussidiarietà" per la crescita personale, sociale e
culturale delle persone e delle famiglie. (per esempio attraverso la
sperimentazione di voucher sociali).
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